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Scritto da ActiNovo Team
Il primo obiettivo è confrontare la biodisponibilità degli integratori di ferro liposomiale e non liposomiale. In secondo luogo si studierà se la tecnologia liposomiale può fornire ferro all'organismo in modo più efficiente rispetto a una preparazione combinata di ferro e vitamina C (acido ascorbico). È noto che la vitamina C aumenta l’assorbimento del ferro.
È uno studio di controllo randomizzato con tre gruppi.
Allo studio hanno preso parte trenta volontari sani. Questi sono stati assegnati in modo casuale ad uno dei tre gruppi di integrazione la sera. I partecipanti avevano tra i 20 e i 50 anni, non soffrivano di malattie croniche, non erano gravemente malati, rientravano nella categoria BMI normale (18,5-24,9 kg/m2) e non assumevano farmaci regolarmente e/o obbligatoriamente o integratori alimentari.
I partecipanti hanno ricevuto le rispettive dosi di ferro durante il digiuno. I campioni di sangue sono stati raccolti al basale (prima di assumere l'integratore) e 2 ore, 4 ore, 6 ore, 8 ore, 10 ore e 12 ore dopo l'integrazione per determinare la ferritina sierica.
I risultati di questo studio mostrano che l’integrazione di ferro liposomiale può avere una biodisponibilità maggiore rispetto all’integrazione di ferro non liposomiale.
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